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Da "Sexananda"
La vera arte del Tantra
Questo libro è dedicato alla Madre,
il Grande Principio Femminile dell’Universo,
e alle Sue figlie, le Donne.
Attraverso le donne ho amato.
Attraverso le donne ho sofferto.
Attraverso di esse ho sbagliato e ho pagato.
Attraverso di loro ho scritto.
Questa è stata la mia terapia.
PREFAZIONE DELL'AUTORE
by Stefananda
In questo libro si parla di amore, di sesso, di rapporti affettivi, strani, complicati e conflittuali tra uomini e donne.
Tutto questo m’intriga.
E’ un testo scritto in maniera non convenzionale, come altri miei scritti.
Tra coloro che si addentreranno in questa lettura, qualcuno penserà che colui che scrive sia un pervertito, o abbia comunque nella mente, o nel cuore, un “chiodo fisso”, quel chiodo. Me l’immagino.
Amore, eros, sentimenti, istinti e libido. Tutto ciò che riguarda questi aspetti della vita umana e sociale è complicato e spinoso, anche se non dovrebbe. Sarebbe, forse, il caso di non pensarci mai sopra, eliminare il “problema” non considerandolo nemmeno. Se si escludessero l’affettività e la sessualità dalla propria esistenza, si eliminerebbe ogni relativa complicazione e non ci si penserebbe più. Ma, nel concreto, come si fa?
La mente umana non si ferma mai e a qualcosa si deve pur pensare: meglio pensare all’amore e ai suoi derivati piuttosto che sempre, ossessivamente, al denaro, al potere, alle incazzature e ai conflitti della vita quotidiana, ai programmi spazzatura in TV (a Roma chiamasi “monnezza”, e ciò basta da sé), ai balletti della pseudopolitica, alla violenza, all’indifferenza, ai vestiti firmati: a tutto quel mondo che c’impedisce, ormai, di sognare e di essere.
Guardiamoci intorno: viviamo in un mondo finto e merdoso (alla faccia del pensiero positivo: me ne scusino i cultori, ma guardando all’evidenza dovevo proprio dirlo), e tuttavia - e per fortuna - il desiderio d’amore (rapporto, scambio, contatto, fusione, esplorazione, passione, ebollizione, simbiosi) rimane il fulcro e il motore della ricerca umana. Meno male.
In questo cercare si sbaglia, e tanto, ma è preferibile continuare ad esplorare piuttosto che fermarsi e rinunciare. Tranne rari casi, chi ha rinunciato non è poi stato meglio.
L’amore è alla base della vita e il sesso, che fa quel che può per esprimerlo, è alla fonte stessa della vita. Non meritano, dunque, considerazione e rispetto?
L’associazione comunemente fatta tra la sessualità e quel senso di sporco, di volgare e di peccaminoso che solitamente l’accompagna per quanti secoli ancora continuerà a dominarci e a disturbarci?
A parte la repressione sessuale, i tabù attinenti e il lavaggio, o meglio, l’amputazione del cervello e dei sensi operato dalle religioni di massa e dai governi repressivi, forse sarebbe anche bello potersi amare direttamente, senza alcun contatto fisico, cuore a cuore, per vie mentali, astrali e ultrasensoriali, ma per l’umana gente è un po’ difficile. Talmente difficile che non conosco direttamente nemmeno qualcuno da additare ad esempio. Anzi, adesso che ci penso e mi concentro mi sovviene che, sovente, molti di coloro che si atteggiano a Maestri dell’umanità sono tra i più grandi marpioni, assatanati come pochi.
In confronto a loro, io sono uno scolaretto di seconda elementare il quale, rimasto fermo ai concetti primordiali di “pipino” e “patatina”, sa a malapena come si usano e perché.
Sono così ingenuo che avrei bisogno di prendere delle ripetizioni private, ma nessuna donna mi vuole insegnare e io rimango arretrato e ignorante.
E allora mi libero scrivendo.
E ho un’ultima considerazione da fare.
Se l’amore è l’esistenza, se il sesso è la vita perché la dona, di una cosa vi prego.
Nel giudicarmi, un giorno, non dite di me: “gli piaceva il sesso”. Dite, piuttosto, “era uno che amava la vita e, quando poteva e se gli riusciva, gli piaceva anche vivere”.
Libera selezione estratta dal volume
“SEXANANDA”,
di Stefananda – Edizioni ISU