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Da "Sexananda"
La vera arte del Tantra
Questo libro è dedicato alla Madre,
il Grande Principio Femminile dell’Universo,
e alle Sue figlie, le Donne.
Attraverso le donne ho amato.
Attraverso le donne ho sofferto.
Attraverso di esse ho sbagliato e ho pagato.
Attraverso di loro ho scritto.
Questa è stata la mia terapia.
BREVI CENNI BIOGRAFICI SUL MAESTRO TANTRANANDA
by Stefananda
Il modo migliore per comprendere un’opera è sicuramente quello di cominciare a conoscerne fin da subito l’autore. Fate tesoro di queste preziose notizie che qui vi vengono date.
Paraguru Tantrananda, tristristristristristristris (e molti “tris” dopo.....) nonno di Guru Tantrananda, visse circa 7.000 anni fa, facendo la spola tra il Kashmir e il quartiere Testaccio.
Egli acquisì notevoli conoscenze ed esperienze nel campo spirituale e materiale, riuscendo a cavarne fuori il meglio, eliminando - beato lui - quella conflittualità e quelle contraddizioni che hanno fatto impazzire numerosi artisti e filosofi, mandandoli in rovina o sulla croce.
Gli uomini di potere e i moralisti (anche allora ce n’erano), notando come la vita e le opere di Tantrananda fossero - come si direbbe oggi - ammanicate a doppia catena con i misteri della sessualità e dell’amore, ed essendo loro stessi ammanicati in altro senso, criticarono e perseguitarono costantemente il Maestro che, abitualmente esposto ai lazzi e alle maldicenze pubbliche, a coloro che irriguardosamente gli davano del pervertito e del maniaco sessuale, seraficamente sbigottito rispondeva: “Sesso..... quale sesso? Dov’è il sesso?!? Io vedo solo due spiriti in contemplazione, anime in fusione, forma e sostanza che si uniscono e scintillano divinamente..... Poesia in movimento! Brutti ipocriti zozzoni, pervertiti sarete voi.... ’ndo sta il “sesso”? Ce l’avete impiantato voi, nel cranio!”
Durante tutta la sua vita, Tantrananda fu calunniato e perseguitato dalla cosiddetta “società bene”. Ai pochi amici che gliene rendevano conto costernati, egli serenamente rispondeva: “Amici miei, il mondo è come voi lo misurate. La vita è quella che voi vedete. Quello che non vedete e non sentite, non è. E se, per voi, io sono un buon amico, sarò per voi un buon amico. Se voi vedete in me un cialtrone, sarò il vostro cialtrone. Se riterrete di riconoscere in me un grande maestro, io per voi lo sarò. Santo o baro, puro o perverso, onesto o ladro, io per voi sarò quel che in me vorrete vedere.
E questo è quel che vogliono comprendere (e farvi comprendere) loro. Questo è tutto.”
Prima o poi ci decideremo a pubblicare un libro contenente la storia della vita e delle opere di Tantrananda; questo testo, invece, da noi rivisto e riadattato per i tempi attuali, riguarda fondamentalmente il suo pensiero, il suo atteggiamento filosofico ed esistenziale verso l’amore, l’affettività e la sessualità. La cosa che stupisce, e che stupirà di più coloro che leggeranno, è l’incredibile attualità dei temi trattati: 7.000 anni sembrano davvero 7.000 secondi e, oggi come allora, l’uomo vive discordemente con se stesso e con le proprie esigenze profonde.
Incredibile ma vero: 7.000 anni fa esistevano il pipino e la pipina, si facevano “quelle cose lì”, si intercettavano le comunicazioni (amorose e non), si piantavamo corna e cornetti, si uccideva per amore (ma era solo disperazione, assicura Tantrananda, che di amore qualcosa ne sapeva), e tutto quel che potete leggervi oggi su “Il Messaggero” o “Novella 2000”.
E’ un miracolo che questo prezioso manoscritto si sia salvato dalle intemperie dei secoli e dalla barbarie degli uomini: ritrovato in un antico bauletto verde da Stefananda e, incredibilmente, scampato anche alle “cure” di suo padre, denominato dagli intimi “l’Attila della carta”, il quale bruciava e distruggeva qualsiasi fumetto, diario o quaderno che non fossero quelli scolastici.
Si vede che era destino: dovevate proprio leggervelo!!!
Libera selezione estratta dal volume
“SEXANANDA”,
di Stefananda – Edizioni ISU