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Da "La via del Reiki "
ovvero come diventare Reikioni
Cos’è il Reiki?
Reiki è sentire un particolare movimento di energia nel proprio
fondoschiena, e non è sempre piacevole...
Se credete nel Reiki non sono cavoli miei.
Sono reikazzi vostri.
LA FOSSA DEI REIKIONI
by Stefananda 96/97
È nato prima l’uovo o la gallina?
È nato prima il Reiki o Stefananda?
Boh!!!!!
L’unica cosa che so per certo è che all’epoca, quand’ero piccolo e nero, come Calimero, una delle mie principali “occupazioni” era quella di bazzicare gruppi e centri catalogabili di genere “alternativo/esotericar/spirituale”.
Che zuppa iniziatica! Che scorpacciate mi sono fatto!! Quante dolorose indigestioni!!!
Sto parlando di “ieri”, il passato di me che oggi è divenuto presente per molti e che per moltissimi sarà invece futuro: ne vedo tutte le potenzialità e i possibili risvolti.
E oggi? Oggi tutto questo non è neppure uno dei miei ambienti preferiti. O meglio, oggi non ne ho, non ne mantengo, di ambienti “preferiti”: vivo, mi vivo e lascio vivere. Di tutta ’sta gazzarra mistica negli anni 70 non ne capivo ancora granché: ero mosso come da una forza misteriosa, un impulso interno a ricercare, a scoprire e a scoprirmi. Saranno state le prime avvisaglie, anzi, le “coincidenze”, come direbbe l’autore della Profezia di Celestino, di essere parte di quella massa “critica” e spostata che è il popolo della Nuova Era, che tutti attendiamo come fosse il Messia del 2000. Anche adesso è così, certe abitudini non si perdono mai, solo che, col tempo e con l’esperienza tutto si è, in certo qual modo, trasfigurato ed evoluto e le cose sono abbastanza cambiate. Ma torniamo ai bei tempi, che sembrano sempre più belli e fanno sempre più scena. Avete fatto caso come, in tutti i settori, tirino e vadano di moda i revival? Sì?!? Bhè, adesso beccatevi i miei, di revival.
Agli inizi della mia curiosa ma appassionata ricerca dovetti pagare la mia inesperienza e i malintesi da principiante, per esempio: per anni - colpa della pubblicità, da piccolo mi sono “fatto” con molta televisione - avevo creduto che lo yoga fosse sinonimo esclusivo di succhi di frutta; confondevo Carlos Castaneda con Carlo Castellaneta; credevo che la pranoterapia fosse un diminutivo neutro di pranzoterapia; che il Tai Chi Chuan fosse una parolaccia in cinese; che la bioenergetica fosse una specie di detersivo e che i reichiani fossero dei sopravvissuti del terzo reich. Con la stessa ingenuità ed inesperienza, oggi come allora, come niente, avrei creduto che i Reikioni, seguaci del Reiki, fossero persone affette da uno strano morbo sessuale, peraltro oggi comunemente diffuso e accettato. Anzi, fa anche tendenza. Comunque, sempre di “tendenze” si parla, pro o contro.
Ero giovane, ingenuo, inesperto, ero un coglioncino come tanti, non sapevo nemmeno dove andare né da chi, non sapevo dove battere la testa. La testa, eh quella, l’avevo sbattuta tante volte, in vari modi ed ero provato e stanco di tutto, me compreso.
Quando, nell’autunno del 1990, iniziammo a presentare nel nostro centro, tra le tante altre attività “alternativopatiche”, il Reiki, contribuendo alla sua diffusione in questo nostro variegato paese, eravamo in pochi a crederci e a capirne qualcosa.
Proporlo equivaleva, realisticamente, a farne una sorta di scommessa e presso di noi non c’era certamente la fila fuori dall’uscio fatta di aspiranti iniziandi.
Da allora, molte cose sono cambiate, il successo del Reiki ha superato le nostre speranze e previsioni e i libri, i corsi, i maestri sull’argomento si sono moltiplicati e così pure le “associazioni internazionali”, i “centri universali”, le “libere università” e le “grandi fraternità mondiali” del Reiki.
In questi anni, abbiamo visto e sentito di tutto.
Iniziazioni date (e pagate) più volte. Primi, secondi e terzi livelli presi insieme, dati in due giorni. Iniziazioni reiki e iniziazioni “tantriche” intensive. Corsi di Reiki combinati con sedute di terapia di gruppo a base di sconvolgimento psicoemotivo. Rituali reiki + rituali magici esoterici ebraicoegittocattolici. Reiki coi cristalli. Cristalli col Reiki. Reiki shatsico riflessologico yoghistico. Corsi a prezzi maggiorati per fare apprezzare e comprendere di più il “prodotto” oppure a prezzi “stracciati” per aumentarne la “spiritualità” e la propagazione. Finti maestri Reiki iniziati da fantomatici maestri “senzanome”, prima inglesi, poi olandesi, poi fachiri musulmani, poi nonsisachi. Pranoterapia macrobiotica reikiale egittologica. E così via.....
La delusione e lo scoraggiamento sono stati indicibili. Però, io ho resistito e ho tenuto duro, nonostante numerose contrarietà ed incongruenze, che non vanno in alcun modo addebitate al Reiki, ma all’avidità e alla stupidità umana.
Infatti, avendo dato un notevole e riconosciuto impulso alla diffusione del Reiki, sia come libero cittadino, sia come organizzatore di corsi, sia come Stefananda, ero finalmente diventato qualcuno, qualcuno come si deve: io, nientepopodimeno che critico musicale del Reiki, l’equivalente di un sacerdozio, praticamente, e - in più - ero un grande promotereiki-organizzator (abbreviabile in “organizzètor”, per praticità). Il mercato era stato creato. Sorsero ben presto decine, centinaia di compositori Reiki e, più in generale, di musica New Age. Nelle librerie religiose, non si trovava ormai più “L’imitazione di Cristo”, ma “L’imitazione di Ajad”, quello che, per primo, s’era inventato il filone del Reiki Music. Seguirono, poi, le musiche shamaniche di Frank Natale e Jack Pasquetta. E anch’esse andarono a ruba. Nel senso che tutti se le copiavano e le duplicavano
Era inevitabile, come la diarrea nel giorno di Natale. Mi propinarono zozzerie da ascoltare di ogni tipo, come la “Salsa-Reiki”, un pezzo strumentale che avrebbe sfolgorato nelle discoteche alternative, altro business nascente che mi ero già rifiutato di gestire, o pezzi demenziali, tipo un motivetto imbecille intitolato “Grande Capo Tarozzone”, dedicato alla materia grigia del Reiki per eccellenza, Lui (che per rispetto e timore reverenziale non nomino)! Eppure, su di Lui, il mio idolo giovanile, un invidioso “collega” scrisse che egli era un “maestro da tavolino anziché da campo”. Ma che voleva significare? Boh, io credo, sinceramente, che a qualcuno il Reiki abbia dato una bella botta ai neuroni, al cervello: troppa energia fa male, lo si è sempre saputo. Datela a me, che ce n’ho poca, da sempre.
Bene, allora un giorno viene a trovarmi un tizio, un ragazzotto, infervorato dal Reiki e pieno di entusiasmo creativo come pochi, e mi sbatte sul lettore del CD la sua ultima composizione musicoterapica, “TAROZZO DANCE”, preparata per l’ambiente reiki più discotecaro e festaiolo. Mentre ascolto quello che sembra essere un rifacimento della colonna sonora de “La febbre del sabato sera” (ma lui dice che è diversa, non è la stessa cosa, è anche un po’ più lenta e fa meditare danzando) e lui, sempre più assatanato, mi fa notare che la sua musica rigenera, pulisce, lava e stira i chakra, vorrei indirizzarlo presso qualche rivista new age specializzata, sperando che non se lo litighino in tribunale per il copyright (c’è chi c’ha la denuncia facile).
Ma quello insiste e non molla perché, essendo un fan del Tarozzi, vuole che sia Lui in persona a reclamizzarlo, magari con la foto della Cristobacilli in topless.
Pieno di cure ed attenzioni, mi dice di seguire il ritmo della musica attentamente: “ecco, senti? Qui siamo arrivati al secondo chakra: non senti un certo pruritino proprio lì? Non senti una vibrazione vibrante?.......... Ora siamo al quarto chakra, ecco, ascolti? Non odi un certa sensazione subliminale, beatifica, un’armonia quasi angelica?!?........ Ora, arrivati all’ultimo chakra - e meno male che sono solo sei, dico io, ‘azz! - dovresti sentire una certa pulsazione, la senti? Dovrebbe fare thump thump e poi thimbbb, quasi come un cembalo non ti sembra di sentire thump thump e poi thimbbb?” . Ma io di sensazioni beatitudinali non ne avverto proprio, non sento un cembalo, altroché, sarò insensibile e senza cuore ma secondo me questo sta dicendo un sacco di chakrate, ora è dura toglierselo dalle balle, è come un Testimone della Chiesa Scientoreligiosa Universale Diagrammatica Esoterica, o forse peggio: che se lo chakrino i Tarozzi, se lo sbobinino loro o qualche altro esimio loro collega, tanto i maestri non mancano: Jim Zaganella, Wim Mocciolone, Lotar Mandrake, Franca Sbrago, Evian Ferrarelle, Paul Manfrini, Aripriate Infretta, e tutti quelli che si trovano in giro. Io non lo reiko più.
C’è da dire che, se è vero che nell’ambiente spiritualistico ce n’è tanta, ma proprio tanta di gente strana, nell’ambito del Reiki se ne trovano tra i più curiosi.
Alcuni, spingono avanti treni e spostano le montagne, non con la forza dell’energia, ma con la forza delle loro cazzate.
Prendete questo caso, tra i tanti: esiste e persiste un certo reikimaster, il quale, scopertosi improvvisamente (un’altra!) reincarnazione di Gesù Cristo, annuncia ai suoi seguaci una nuova apocalisse e li invita a digiunare, a cospargersi di sale e di cenere, a non avere rapporti sessuali (tra loro no, con lui sì), annuncia di essere in contatto con entità aliene e di avere avuto, grazie a loro, accesso a una nuova forma di Reiki più potente ed elevata, il Reiki Stellare che, ovviamente, va oltre i limiti del Reiki “normale” (ma non si era già detto, in proposito, che non ce ne fossero, di limiti?). Qual è il miglior modo, il più celere, di evolversi e di salvarsi? Suicidarsi? No, per fortuna: basta consegnare tutti i propri risparmi a lui; quel denaro, materia iniqua, tentatrice e diabolica, che egli provvederà, debitamente a purificare dal male per poi utilizzarla correttamente per scopi angelici. E questa è solo la prima puntata. Ora, interrompiamo il programma, per rivolgervi un breve, accorato annuncio.
Fermatelo. Per favore, fermatelo.
Fermate quel puttano prima che sia troppo tardi. Prima o poi vostra moglie sarà messa sotto sale o sotto formalina. Può anche darsi che, inizialmente, la cosa possa farvi comodo, ma se non ereditate un razzo, se non otterrete manco quello, saranno cavoli amari, amari come il fiele - ve l’assicuro.
Non bastano tutte queste odiose complicazioni, che fanno guadagnare ai maestri reiki soldi a palate e a noi una discarica di rotture di coglioni, veniamo anche subissati di domande assurde e sconclusionate, quasi come Zio Usui, che poteva restarsene in monastero o a scuola a insegnare, facendo risparmiare ad altri il tempo di andare a cercare e a vedere se poi egli è realmente esistito o se invece lo ha creato la fantasia di Walt Disney negli anni cinquanta.
Per esempio, almeno una volta nella vostra gagliarda vita, vi sarete chiesti anche voi qual è l’esatta pronuncia del termine “reiki”.
La pronuncia del Reiki? E’ qui che vi volevo! Bel problema..... dovete sapere che ci sono due questioni sulle quali solitamente siamo subissati, riguardanti il Reiki. La prima è quanto costa e perché costa (ma se non costasse, poi chiederebbero perché non costa: allora è meglio che costi!) la seconda è come lo si pronuncia.
Ordunque, alla prima domanda di solito rispondiamo personalmente, ma in maniera iniziatica ed esoterica, ossia bisbigliandolo all’orecchio. Se ci siete simpatici, o se siete giovani e carine, ve lo bisbigliamo da ambo le parti, almeno sarete certi d’aver compreso bene: però, prima di aver risposta sul secondo e sul terzo livello portate con voi i sali, non vorremmo essere costretti a dover utilizzare la respirazione bocca a bocca per rianimarvi. Ma veniamo alla seconda domanda. Ecco, per la seconda domanda il problema è ben più complesso, giacché non esiste o, perlomeno, non dovrebbe esistere un dogma, a parte il fatto dichiarato che Usui era uomo, monaco cristiano e giapponese. Soprattutto uomo.
Il problema è che non esiste una sola pronuncia, ma tante pronunce: per farvi solo qualche esempio, il termine “Reiki” in Giappone viene pronunciato “Leiki”, in inglese “Raikei”, a Roma “Erreiki” e a Colleferro “Reghi” o “Reighi”, a seconda se vi trovate a passare per Colleferro Bassa o Colleferro Alta. Ignoriamo la pronuncia medesima in altri paesi, ma se tanto ci dà tanto, crediamo proprio che, facendo un’inchiesta, ne verrebbero fuori delle belle, sai che reikionate. Allora? Allora niente, continuate pure a farvi il vostro Reiki in pace e a pronunciarlo come meglio ci sentite. Andrete in Cielo lo stesso.
Per qualcun altro, invece, ascendere al Cielo sarà alquanto difficile. Perdonate questa lugubre affermazione ma credo che, perdurando così le cose, ben presto i reikimaster scaveranno la fossa al Reiki.
Ho un rimedio da proporre: che tutti i Reikioni imbufaliti scavino loro la fossa ai reikimaster fanfaroni, perlomeno a certuni di loro, prima che siano essi ad affossare il Reiki.
D’altra parte, il Signore disse, è vero, “crescete e moltiplicatevi”, ma non è mai stato dimostrato, e quindi approvato, che si riferisse anche ai Guru e ai Paraguru del Reiki.
O no?!?
Libera selezione estratta dal volume
“ LA VIA DEL REIKI”,
di Stefananda – Edizioni ISU